Diagnostica Cardiologica
L’ambulatorio di Cardiologia della Casa di Cura San Michele
si occupa di malattie cardiovascolari.
AMBULATORIO DI CARDIOLOGIA
Non accreditato con SSN
- Vengono eseguiti:
- Visite e consulti cardiologici
- Elettrocardiogramma (ECG)
- Test ergometrico (ECG da sforzo) al Tread Mill (tappeto scorrevole) e al ciclo ergometro (cyclette)
- ECG da sforzo con test cardiopolmonare
- ECG Holter (monitoraggio delle 24 e 48 ore)
- Holter pressorio (monitoraggio delle 24 e 48 ore)
- Ecocardiogramma Color Doppler
- Ecocardiografia trans-esofagea
- Ecografia cardiaca (accreditato con SSN)
- Ecocolordoppler Vascolare e da sforzo
- Test delle Microbolle
- Test provocativi di ischemia coronarica farmacologici (dipiridamolo e dobutamina)
- Test provocativi di ischemia coronarica da sforzo

L'ANGOLO DI APPROFONDIMENTO
TEST MICROBOLLE
Il test delle microbolle si esegue durante l’esame ecocardiografico ed è volto a dimostrare la presenza di forame ovale pervio (o permeabile).
Che cosa è Il forame ovale pervio?
Il Forame Ovale Pervio, altrimenti abbreviato con l’acronimo PFO, definisce un’anomalia cardiaca in cui l’atrio destro comunica con il sinistro a livello della fossa ovale tra septum primum e il septum secundum. Statisticamente interessa all’incirca il 25-30% della popolazione adulta. La comunicazione tra i due atri è assolutamente normale e anzi essenziale durante la vita fetale, prima della nascita in quanto consente al feto di ossigenarsi a livello placentare bypassando il circolo polmonare. Al momento della nascita e nelle prime settimane di vita tale comunicazione si chiude. Nel 25-30% circa della popolazione ciò non avviene o avviene solo in maniera parziale. Questo comporta la possibilità di passaggio anomalo di sangue dal settore venoso a quello arterioso. Possibili complicanze di questa anomalia di chiusura, sicuramente rare, sono gli eventi ischemici cerebrali, anche transitori (TIA). Un’altra manifestazione clinica che parrebbe correlata con la permanenza della pervietà del forame ovale è l’emicrania con aura visiva o tutte le manifestazioni di emicrania accompagnata. Particolare importanza diagnostica di questa “anomalia” è nei subacquei che praticano immersioni con autorespiratore. Il riscontro di tale condizione anatomica in questa popolazione consente infatti di impostare delle curve di immersione più restrittive per evitare eventuali incidenti da decompressione legati al passaggio di bolle di azoto nel circolo sistemico.
In cosa consiste il test delle microbolle?
Si esegue iniettando rapidamente per via endovenosa (in bolo) circa 10 millilitri di soluzione salina agitata, la quale genera delle microbolle che riflettono gli ultrasuoni; rappresentano, pertanto, un “mezzo di contrasto” ecocardiografico, innocuo. Tale bolo si fa durante la cosiddetta manovra di Valsalva: tecnicamente un’espirazione forzata a glottide chiusa; in termine più semplice una manovra identica allo “spremersi” che a volte si fa durante una seduta in bagno oppure durante un colpo di tosse. In questo modo le bollicine, giunte in atrio destro, passano precocemente e in variabile quantità in atrio sinistro, in presenza di permeabilità del forame ovale, e vengono evidenziate all’ecocardiogramma. Può essere eseguito tanto durante ecocardiogramma tradizionale, spesso esaustivo, che mediante ecocardiogramma transesofageo, più sensibile.
TEST PROVOCATIVI DI ISCHEMIA CORONARIA FARMACOLOGICI
Che cos’è il test provocativo di ischemia coronarica farmacologico?
L’ecostress farmacologico (o Ecocolordopplergrafia cardiaca con stress) è un esame utilizzato in ambito cardiologico in alternativa al test ergometrico (test da sforzo su cicloergometro o con tappeto rotante), o come procedura diagnostica successiva. E’ indicato nei pazienti che non sono in grado di pedalare o camminare su tappeto rotante perchè affetti da patologia ortopedica, respiratoria o circolatoria, o nel caso in cui il test ergometrico non abbia fornito informazioni conclusive ed esaurienti sullo stato delle coronarie. Richiede un’attrezzatura più complessa e sofisticata, è meno
fisiologico rispetto al test ergometrico, ed ha una maggiore potenzialità diagnostica.
In particolare l’eco-stress con dobutamina / dipiridamolo è un accertamento diagnostico che viene richiesto allo scopo di:
- Diagnosticare e quantificare le conseguenze funzionali di eventuali malattie delle coronarie
- Definire la prognosi dell’eventuale malattia coronarica in termini di possibili conseguenze
- Pianificare l’ulteriore gestione clinico – terapeutica relativa alla malattia di cuore
ECOCARDIOGRAFIA TRANS-ESOFAGEA
Che cos’è l’ecocardiografia transesofagea per via endoscopica?
L’ecocardiografia è una metodica con cui si studiano il cuore e il flusso del sangue attraverso le valvole per mezzo degli ultrasuoni. A differenza delle radiazioni utilizzate in radiologia, gli ultrasuoni sono innocui, per cui non è necessaria alcuna precauzione e l’esame può essere eseguito su qualunque paziente innumerevoli volte (anche nelle donne in grvidanza).
A che cosa serve l’ecocardiografia transesofagea per via endoscopica?
L’ecocardiografia permette di ottenere informazioni sulla contrattilità del cuore, sulla morfologia delle sue valvole e sul flusso del sangue nelle sue cavità, sia a riposo che dopo l’esercizio fisico o l’assunzione di un farmaco.
L’ecocardiografia transesofagea rappresenta un esame di secondo livello, indicato generalmente nel caso in cui l’ecocardiogramma transtoracico sia ritenuto insufficiente o non interpretabile rispetto al quesito clinico; in alcuni casi può essere direttamente prescritto come test d’elezione: presenza di patologie difficilmente diagnosticabili, come rare malformazioni congenite, malattie dell’aorta toracica o difetti complessi delle valvole cardiache.
HOLTER ECG
Palpitazioni, tachicardia o la sensazione come se il cuore non battesse. In questi casi può essere utile approfondire i sintomi con l’aiuto dell’holter cardiaco. L’elettrocardiogramma dinamico completo, è un semplice esame non invasivo, che registra per 24 o 48 ore l’attività elettrica del cuore.
L’esame viene eseguito ambulatorialmente e non richiede alcuna preparazione specifica. Una volta posizionato l’holter cardiaco e avviata la registrazione, il paziente può tornare a casa.
Come comportarsi durante l’esame con holter cardiaco?
L’indicazione del medico è quella di svolgere le normali attività quotidiane in modo da ottenere informazioni veritiere sul comportamento del cuore. Sarà così possibile valutare se e in quali circostanze si ripresentano i disturbi motivo dell’esame.
Al paziente viene inoltre consegnato un “diario” dove riportare le attività svolte nei vari momenti della giornata e gli eventuali sintomi percepiti. È utile annotare anche gli orari in cui è stato percepito un determinato sintomo. Questo permetterà di associare l’eventuale presenza di disturbi del ritmo cardiaco a una particolare attività svolta.
Quando è consigliato sottoporsi all’esame holter cardiaco?
L’holter cardiaco è particolarmente utile per identificare eventuali aritmie cardiache.