Diagnostica Ginecologica

L’ambulatorio di Ginecologia della Casa di Cura San Michele
si occupa di malattie dell’apparato genitale femminile.

AMBULATORIO DI GINECOLOGIA

* Accreditato con SSN

L'ANGOLO DI APPROFONDIMENTO

COLPOSCOPIA

Di cosa si tratta?

La colposcopia si usa soprattutto per studiare eventuali anomalie delle cellule del collo dell’utero emerse con il Pap test. Serve anche a indagare la causa di dolori pelvici o di sanguinamenti dalla vagina, soprattutto dopo i rapporti sessuali. Durante l’esame la paziente deve assumere la posizione ginecologica (esattamente come per il Pap test) e la vagina viene dilatata con un apposito strumento, chiamato speculum. Lo studio della cervice uterina avviene tramite un colposcopio, uno strumento che non viene inserito all’interno della vagina, ma consente di esaminare la zona interessata come con un binocolo. Il medico può applicare alla cervice alcuni liquidi (per esempio acido acetico o soluzioni iodate) che servono a visualizzare meglio eventuali anomalie cellulari. È bene quindi segnalare la presenza di allergie a queste sostanze. Nel corso dell’esame possono talvolta essere eseguiti piccoli prelievi di tessuto (biopsie) o possono essere asportate direttamente le parti anomale.

Occorre qualche tipo di preparazione?

L’esame non può essere eseguito durante il ciclo mestruale: è opportuno in questo caso rimandare. Inoltre è opportuno evitare di sottoporsi all’esame in presenza di una forte infiammazione o di una distrofia della mucosa vaginale, condizioni tipiche della menopausa, quando l’esame, per le modifiche a cui va incontro l’utero, diventa meno utile. Possono invece sottoporsi al test le donne in gravidanza.Se nel corso dell’esame è prevista l’asportazione di un contraccettivo intrauterino (IUD o spirale), è bene astenersi dai rapporti sessuali o usare il profilattico per almeno cinque giorni prima dell’indagine. Nelle 24 ore precedenti l’esame, invece, occorre evitare del tutto i rapporti sessuali, così come l’uso di tamponi, pessari, creme o irrigazioni vaginali.

ECOGRAFIA MORFOLOGICA STRUTTURALE

L’ecografia strutturale spesso è vissuta con molta gioia dai genitori e parenti, perché permette di osservare il profilo del viso, i movimenti e scoprire finalmente il sesso del feto. 

Che cos’è l’Ecografia Morfologica Strutturale?

E’ l’esame ecografico più importante della gravidanza; è fondamentale per valutare la crescita fetale e visualizzare con attenzione e nei particolari  l’organismo fetale e gli annessi ovulari. 

Quando fare l’ecografia morfologica strutturale?

Va eseguita nell’età gestazionale compresa tra la settimana 19+0 e la settimana 21+0. Il periodo è il più adatto in quanto c’è una quantità di liquido amniotico tale da renderla molto efficace. L’ecografia è fatta con l’utilizzo di ultrasuoni e non comporta alcun effetto collaterale. 

Cosa si vede

Durante questa ecografia viene posta particolare attenzione al cuore (i due atri e i due ventricoli), al cervello e al tubo neurale (il diametro biparietale, la circonferenza cefalica, i ventricoli laterali a livello del trigono, il diametro traverso del cervelletto, la morfologia delle strutture della fossa cranica posteriore). Si misura la circonferenza addominale e si valutano le vie urinarie (reni e vescica), lo stomaco e la parete addominale. Volendo si può sapere il sesso del bambino.

ISTEROSCOPIA DIAGNOSTICA

Che cos’è l’isteroscopia diagnostica?

L’isteroscopia è una tecnica mini-invasiva endoscopica che, attraverso l’uso di un’ottica con telecamera sottilissima e di strumenti adeguati, consente di diagnosticare (isteroscopia diagnostica) e curare (isteroscopia operativa) diverse condizioni patologiche.

L’isteroscopia diagnostica diviene utile nel caso di sanguinamenti uterini anomali, tanto nell’età fertile quanto e soprattutto dopo la menopausa, ed è possibile evidenziare malformazioni uterine come setti, patologie della cavità dell’utero come polipi, fibromi, iperplasie o in alcuni casi tumori maligni.

L’isteroscopia è una tecnica che permette di “vedere” all’interno della cavità uterina, attraverso uno strumento sottile (isteroscopio) collegato ad una telecamera. L’isteroscopio viene introdotto nell’utero attraverso la vagina senza dover applicare lo speculum (divaricatore vaginale) e senza usare strumenti traumatici (pinze dilatatori etc..). La metodica quindi elimina ogni espediente che può provocare ansia, paura e soprattutto dolore. La metodica permette di fare diagnosi ed occasionalmente di risolvere il problema (eliminare aderenze o asportare piccoli polipi). 

E’ dolorosa?

Nel caso l’isteroscopia venga effettuata in regime ambulatoriale senza anestesia, è previsto l’utilizzo di strumenti di diametro più sottile (in genere tra i 2 ed 5 mm), rispetto a quelli utilizzati in sala operatoria. Il canale cervicale e la cavità uterina vengono dilatati delicatamente attraverso l’infusione di acqua sterile (soluzione fisiologica) dalla vagina.  La dilazione del canale cervicale con l’acqua consente il passaggio dell’isteroscopio e la visione della cavità uterina. L’utero risponde a tale distensione contraendosi come durante una mestruazione ed evocando qualche volta un dolore crampiforme simil-mestruale sopra il pube o all’altezza della spalla, che scompare in pochi minuti senza bisogno di alcuna terapia. Nel 5% delle pazienti l’esame evoca un dolore più importante. In questi casi, non appena la paziente lo richieda, il medico sospende immediatamente la procedura e la programma in narcosi (sedazione totale) con effettuazione in sala operatoria. 

ECOGRAFIA TRANSVAGINALE

Che cos’è l’ecografia transvaginale?

L’ecografia transvaginale è un esame strumentale che permette di valutare gli organi riproduttivi interni femminili e verificarne lo stato di salute.

A cosa serve l’ecografia transvaginale?

L’ecografia transvaginale consente di osservare e studiare l’utero, le ovaie e le salpingi (tube di Falloppio), ma anche gli organi vicini, come retto e sigma, vescica e ureteri.

L’esame può essere utile per:

  • individuare le malformazioni congenite uterine;
  • confermare o meno un sospetto clinico emerso durante la visita ginecologica;
  • studiare l’endometrio, l’epitelio di rivestimento dell’utero, e valutare la presenza di adenomiosi uterina ed endometriosi;
  • valutare le ovaie e valutare la presenza e lo stadio di maturazione dei follicoli ovarici (nei programmi di procreazione assistita);
  • individuare eventuali lesioni benigne o maligne a carico degli organi genitali interni;
  • diagnosticare eventuali cisti ovariche, fibromi, miomi e polipi endometriali;
  • aiutare a individuare le cause di un dolore pelvico;
  • nelle donne in gravidanza, per osservare e datare la gravidanza nelle prime settimane di gestazione, per misurare la lunghezza del collo dell’utero e per porre diagnosi di aborto.

E’ prevista una preparazione?

L’ecografia transvaginale si esegue a vescica vuota e non sono previste altre norme di preparazione, spesso infatti l’ecografia transvaginale è contestuale alla visita ginecologica.

Chi può sottoporsi all’ecografia transvaginale?

Tutte le donne, dall’inizio dell’attività sessuale, possono sottoporsi a un’ecografia transvaginale. L’esame può essere eseguito anche nel corso del flusso mestruale. Non può invece essere eseguito se non si hanno mai avuto rapporti sessuali.

L’ecografia transvaginale è dolorosa?

Questo esame non è doloroso e non è pericoloso: le onde sonore alle frequenze di utilizzo infatti sono innocue.

Come funziona l’ecografia transvaginale?

La paziente si accomoda sulla poltrona ginecologica come fa per la visita ginecologica. L’esame consiste nell’introduzione in vagina di una sonda in grado di inviare sonde ultrasoniche attraverso i tessuti corporei. Un piccolo trasduttore riceve poi eventuali onde sonore di ritorno che sono respinte nel momento in cui colpiscono i vari organi. Il trasduttore converte queste onde di ritorno in segnali elettrici che sono poi trasformati da un computer in forma visiva su monitor e pellicola fotografica.